Il presidente della Federazione Russa Vladimir Putin e il premier indiano Narendra Modi
DI ROBERTO ROGGERO – Il presidente russo Vladimir Putin concluderà una giornata intensa in India nel luogo in cui ha iniziato i suoi impegni ufficiali, con un banchetto a casa del presidente, dove è stato ricevuto dalla Guardia d’Onore.
Nel frattempo, ha avuto colloqui con il primo ministro Narendra Modi, ha partecipato a un forum economico e ha annunciato il lancio di Russia Today, una rete televisiva statale finanziata dal Cremlino.
Il leader russo si trova in isolamento diplomatico dall’inizio della guerra in Ucraina e il tappeto rosso steso da Delhi ha inviato un messaggio forte e chiaro all’Occidente. Ma cosa hanno concordato Putin e Modi?
Prima di tutto bisogna notare l’accoglienza ricevuta da Vladimir Putin, ovvero un omaggio a un leader riconosciuto. A quanto pare, i russi hanno apprezzato in modo particolare la cavalcata, le salve di cannoni e l’accoglienza nella del trono di marmo di un famosissimo palazzo, con 340 stanze, come ha evidenziato Komsomolskaya Pravda.
Alla faccia dei tentativi occidentali di trasformare Vladimir Putin in una specie di paria, in relazione alla guerra contro non tanto l’Ucraina ma soprattutto contro la NATO.
Russia e India annunciano una partnership strategica speciale e privilegiata, e lo stesso Putin ha sottolineato gli sforzi bilaterali per espandere la cooperazione.
Come da programma, la cooperazione economica Russia-India è solidamente avviata, con accordi che riguardano il commercio di minerali, catene di approvvigionamento essenziali, e prodotti farmaceutici, che verranno prodotti in un’apposita fabbrica farmaceutica che sarà costruita nella regione di Kaluga.
Accordi anche in merito alle forniture di petrolio, con l’India che ha acquistato ingenti volumi di greggio russo, acquisti che hanno rappresentato un importante sostegno per l’economia russa, sottoposta a sanzioni, il tutto con grande disappunto di Washington, che accusa l’India di contribuire a finanziare il fondo di guerra del Cremlino. Attraverso pesanti dazi sui prodotti indiani, l’amministrazione Trump ha esercitato pressioni su Delhi affinché interrompesse gli acquisti di energia russa, ma tali provvedimenti non hanno fatto che avvicinare maggiormente Mosca e Delhi, perché Putin ha confermato che la Russia è pronta a fornire scorte di petrolio senza interruzione all’India.
Sulla questione delle armi e dei sistemi di difesa russi, prima della visita di Putin, si sono fatte molte speculazioni, come le versioni che davano per certo l’acquisto da parte dell’India di aerei da combattimento e sistemi di difesa all’avanguardia, ma nessun accordo di questo tipo è stato annunciato a seguito della cena “informale” fra Narendra Modi e Vladimir Putin. Potrebbe essere un segno del difficile equilibrio che l’India deve trovare fra i rapporti con Mosca e i legami con Washington, uno dei punti critici della visita, secondo quanto dichiarato da Yuri Ushakov, consigliere di Putin per la politica estera.
Ushakov ha dichiarato al quotidiano Rossiyskaya Gazeta che durante gli incontri riservati, sono state discusse le questioni più urgenti, più delicate e più importanti sia delle relazioni bilaterali che della situazione internazionale.
In ogni caso, la visita del presidente russo è stata di grande impatto visivo, e molta importanza e significato ha avuto il fatto che il primo ministro indiano è andato personalmente all’aeroporto, per accogliere Putin sotto la scaletta dell’aereo, contravvenendo a tutte le normali convenzioni e disposizioni di protocollo. Questo dimostra quanto Modi apprezzi la consolidata partnership dell’India con la Russia, così come la personale simpatia per Putin.
In assenza di dichiarazioni per il settore difesa, il fulcro quindi è stato il petrolio a prezzo scontato e comunque i rapporti commerciali, nonché l’evidente rapporto di reciproca fiducia e rispetto, e la conferma di un rapporto in grado di sfidare da una parte le sanzioni imposte alla Russia, dall’altra l’imposizione di dazi al 50% imposti all’india da parte americana.
Entrambi hanno bisogno di mercati alternativi per rilanciare le proprie economie, entrambi sono comunque grandi mercati, e sembra esserci anche la consapevolezza che la partnership economica può dare uno scossone allo stallo internazionale.
Attualmente, il volume commerciale Russia-India è di 68,72 miliardi di dollari, in aumento rispetto agli 8,1 miliardi di dollari del 2020, basato in larga misura sull’acquisto di petrolio russo a prezzi scontati da parte dell’India.
La Russia vorrebbe che questa situazione continuasse, e quando Putin ha affermato che Mosca era pronta a continuare le spedizioni ininterrotte di carburante, è stato un gentile invito a Modi e all’India a non cedere alle richieste della Casa Bianca.
L’India è sotto pressione da parte di Trump affinché smetta di acquistare petrolio dalla Russia. Sarà interessante vedere come Modi riuscirà a continuare ad acquistare petrolio dalla Russia e ottenere un accordo commerciale con Trump allo stesso tempo.
Oltre a difesa e petrolio, i due Paesi hanno annunciato numerosi accordi in altri settori. Sono stati firmati accordi e memorandum nella cantieristica navale, formazione dei marittimi indiani per operare in acque polari, investimenti in nuove rotte di navigazione, energia nucleare civile, viaggi senza visto e minerali essenziali.
Modi ha sottolineato il rafforzamento dei legami commerciali tra i due Paesi, a dimostrazione della ricerca di nuovi mercati da parte dell’India, e ha menzionato i progressi compiuti nella conclusione del potenziale accordo di libero scambio dell’India con l’Unione Economica Eurasiatica (UEE), che comprende Russia, Armenia, Bielorussia, Kazakistan e Kirghizistan. Una volta concluso, l’accordo consentirà a Russia, India e altri membri di esplorare i rispettivi mercati.
I due leader hanno anche parlato di un quadro economico quinquennale che consentirà ai due Paesi di raggiungere l’obiettivo di 100 miliardi di dollari di scambi bilaterali.
È un obiettivo ambizioso, soprattutto se si esclude il petrolio scontato, ma potrebbe essere il motivo per cui c’è stata così tanta pressione nel promuovere il commercio bilaterale in molti settori diversi.
Infine, l’assenza di un importante accordo di difesa non limita il ruolo della Russia nelle forze armate indiane. Mosca continuerà a essere l’attore più importante per le esigenze difensive dell’India, come lo è stato per decenni.
Ciò che vale la pena notare è che l’India non ha dichiarato pubblicamente molto sulla sua intenzione di acquistare il caccia di quinta generazione Su-57, di cui ha bisogno per colmare le lacune critiche della sua aeronautica militare.
Ciò che l’India avrebbe potuto richiedere è la consegna delle unità rimanenti dell’attuale ordine del sistema di difesa aerea S-400, che sta subendo ritardi, effettivamente dovuto all’impegno di Mosca in Ucraina. Ciò, tuttavia, non significa che i negoziati sul jet o su altri importanti accordi di difesa non proseguano dietro le quinte…
